S'i fosse fuoco arderei il mondo Commento

La poesia “S'I Fosse Foco, Arderei L'Mondo” è contestualizzata nel periodo a cavallo tra il 1200 ed il 1300, l'autore è Cecco Angiolieri, e fa parte della corrente della poesia comica. Comprensione Complessiva Cecco si prende gioco degli elementi, di Dio e delle personalità dell'epoca sminuendo il loro ruolo e le loro potenzialità, appiattendo le loro funzioni e facendo capire di aver dei conti in sospeso che vorrebbe chiudere con una sorta di rivalsa. Non potendolo fare si consola con le donne, prendendosi le più belle (almeno nelle sue intenzioni) e lasciando agli altri le meno desiderabili, in seno di scherno. La poesia si potrebbe ridurre ad un specchio per le allodole che nasconde unicamente del maschilismo ed un pizzico di superbia dell'autore. Analisi Formale Tipologia poetica E' un sonetto, il più celebre di Cecco Angiolieri. Tipo di verso Endecasillabi organizzati in due quartine e due terzine conclusive Figure retoriche Ampio uso di Anafore (S'I Fosse…), con l'aggiunta di una sorta di personificazione degli elementi Lessico Semplice e privo di preziosismi, assolutamente al livello della massa. Sintassi Sintassi semplice, sviluppo lineare dei versi (S'I Fossi * farei **), ampio uso di virgole e pause maggiori come i due punti o il punto e virgola. Analisi Contenutistica Cecco mette in poesia delle prese in giro dirette a varie persone, dal Papa all'Imperatore, passando per Dio, giungendo, come è nel suo stile, al suo chiodo fisso: Le Donne. Non tocca alcun tema particolare, la sua poesia non contiene una critica né un esaltazione di nulla, è piuttosto leggera, ma ha il merito di accostare il piano pratico e reale (quello in cui parla delle donne, unico suo interesse “pratico”) a quello fantasioso (quando ipotizza di essere Dio, il fuoco, l'acqua ecc) senza creare una spaccatura nel clima della poesia, sempre scherzoso e leggero.