La poesia si incentra su l’amore che Petrarca nutre per Laura. Questo amore è terreno quindi la bellezza della donna svanirà, non è un amore platonico come quello che Dante nutriva per Beatrice. Questo amore provocherà in lui anche dei ripensamenti e dei conflitti interni, ma sarà comunque infinito.
Utilizzando l’omofonia (Laura, l’aura) all’inizio del poema lo scrittore vuole evocare la sua donna, ricordandola, ma non la chiama mai per nome, cioè non pronuncia il suo nome esplicitamente nella poesia.
Petrarca,nelle prime due strofe, assume uno stile di scrittura innovativo. Infatti è uno dei primo ad effettuare alcune modifiche allo schema poetico del Dolce Stil Novo. In queste due quartine emerge la collocazione di Laura nella natura: ce la immaginiamo avvolta nel vento. Inoltre la bellezza della donna non è cristallizzata e irreversibile, è invece terrestre, quindi destinata a scomparire con la vecchiaia. Ultima delle sue innovazioni è la soggettività del poeta, infatti lui non descrive ciò che la visione di Laura provocava alla gente, ma ciò che ha risvegliato e suscitato in lui.
Nelle due terzine riappare il semplice e schematico tema del Dolce Stil Novo. La donna viene infatti descritta come un angelo e qualcosa di sopranaturale. Quel che il poeta dice di aver visto è qualcosa paragonabile ad un dea.
Per approfondire: confronta questa poesia con qualche sonetto di Dante che fa riferimento ai temi del Dolce Stil Novo.
Considerando il sonetto “Tanto gentile e tanto onesta pare” di Dante possiamo individuare molte differenze. Pur essendo tutti e due i sonetti riferiti al Dolce Stil Novo quello di Dante rispecchia a pieno le caratteristiche di questa corrente, mentre Petrarca scrive in maniere più personale attuando diverse innovazioni. Mentre Dante esprime tutte le caratteristiche di questa corrente letteraria: la donna-angelo, amore-virtù ed il cuore nobile; descrivendo anche particolari situazioni co0me il saluto della donna al resto della gente; Petrarca ne effettua una descrizione personale e soggettiva senza richiamare tutte le caratteristiche sopra elencate, ma considerando Laura qualcosa di sovrannaturale.
L’amore che Dante prova per Beatrice è ben diverso da quello che Petrarca prova per Laura. Il primo infatti nutre un amore platonico e atemporale, infatti Alighieri cristallizza la bellezza di Beatrice che non sfiorirà mai, questo forse anche perché muore giovane; invece petrarca descrive la sua donna in tutte le sue caratteristiche terrene, quindi la bellezza sfiorirà e questo lo capiamo anche da come ce ne parla. Inoltre per quest’ultimo il sentimento provato provocherà anche conflitti interni e ripensamenti, cosa che a Dante non succederà.